La Fantasmagorica Historia del Principe Ragno

Fiaba di ambientazione orientale

Il principe Lindoro, amato e benvoluto dal suo popolo per la sua bontà, cade nella trappola delle false amicizie. Il gran visir, Mustafà, trama nell’ombra e con l’aiuto della strega Serpilla si impadronisce del trono.

Il povero principe, trasformato in un orrido ragnaccio dai poteri malefici della potente magera,deve abbandonare il suo castello e sfuggire alla cattiveria degli uomini, abbandonato da cortigiani e da amici interessati. Solo il buon Fagiolino, suo amico boscaiolo, ritrova nel ragno la bontà e la lealtà dell’amico principe. Si lancia così, in avventure fantastiche, affronta terribili situazioni, e con l’aiuto del buon mago Benefico e della leggiadra fidanzata del principe, Zemira, ma soprattutto del suo fido e inseparabile bastone, risolve da par suo la vicenda, punendo i malvagi e facendo trionfare l’amore e la bontà.

Le tecniche di animazione, i trucchi scenici, la baracca ed i burattini rispettosi dell’iconografia tradizionale, travolgono gli spettatori con una girandola di trovate comiche, con partecipazione e divertimento per piccoli e grandi.

Favola di tradizione familiare, tramandata di burattinaio in burattinaio, offre ancora oggi una precisa valutazione del burattino tradizionale, lontano da schematismi museografici, con una intatta carica di ironia e di dirompente vitalità.

 

Tecniche utilizzate: burattini a guanto tradizionali

Esigenze tecniche:Lo spettacolo è rappresentabile in ogni condizione di luce, buio preferibile – spazio m. 6x3 carico elettrico 3 Kw 220 volts

Età consigliata: dai 3 ai 10 anni

Pierino e il Lupo

Favola musicale di S. Prokofiev

Rielaborazione di Rahul Bernardelli 

Sono sempre più rare le compagnie teatrali che presentino spettacoli “a misura di bambino”; ma per quanto sia allettante cercare nuove teorie sempre più ambiziose, i bambini restano pur sempre dei bambini, con le loro voglie, le loro curiosità i loro desideri. 

Questo spettacolo nasce su di un tavolo (spazio scenico a misura di bambino); perché nella semplicità della messa in scena e del linguaggio, c’è il tentativo di tornare a raccontare vecchie storie a questi bambini così spesso abituati solo a tristi vicende quotidiane.

La musica e il racconto sono il filo conduttore dello spettacolo, così come la scena, una sorta di scatola magica, che si apre a poco a poco, permettendo al pubblico di curiosare, fantasticare ed intervenire sulla sorte dei suoi personaggi.

 

Tecniche utilizzate: Pupazzi a vista. Teatro di narrazione 

Età consigliata: dai 3 ai 10 anni

La Vecchia Macchina

Musical con burattini e pupazzi

Riallestimento e regia di Rahul Bernardelli

Lo spettacolo nasce dalla volontà di comunicare ai bambini il valore delle cose e degli oggetti che ci circondano, non solo per il loro uso immediato e contingente, ma anche per quello sentimentale e rappresentativo.

Gli oggetti rappresentano un’importante codice comunicativo e affettivo con l’adulto. Oggi l’oggetto gioco – spettacolo è diventato un bene di consumo, grazie ad una struttura produttiva che realizza miliardi.

E così anche l’immagine del bambino diviene superstar, tramutato in primattore spettacolare di quiz, giochi a premio, sfilate, festivals, serials, short pubblicitari. Un quadro mercificato d’infanzia fittizia, sempre più immagine, spettacolo, consumo e sempre meno presenza reale, viva e autentica nella società: occasione quotidiana d’incontro, dialogo, presenza, impegno.

L’oggetto giocattolo è entrato da tempo nella dinamica di questo meccanismo perverso di consumo, che lo ha reso “oggetto improprio” cioè non sempre orientato ad uno scopo,  ma all’essere acquistato per valori estranei a sé stesso, con aspettative tutt’altro che ludiche, ma spesso creano insoddisfazione,  delusione e perfino abbandono.

Il concetto di gioco, come esperienza d’adattamento al reale, si afferma nel bambino come insopprimibile strumento di mediazione e di comunicazione tra il soggetto e l’ambiente.

Ed è per questo che nello spettacolo “La Vecchia Macchina” si ripercorrono esperienze proprie della costruzione del gioco, dove si recupera il rapporto emotivo con il “vecchio oggetto”, creando una volontà di conservazione e insostituibilità.

La costruzione del testo e delle canzoni,  si poggia sulle tecniche propriamente conosciute della musica, dove la storia e la musica si fondono in un unico e armonico linguaggio espressivo, che conserva da un lato il gioco e dall’altro l’intelligibilità del messaggio teatrale.

 

Esigenze Tecniche : presa corrente luce kw 4 – Sala Oscurabile

La Guerra delle P.O.T. (Pattumiere Orbitanti Terrestri)

di Rahul Bernardelli da un racconto di E. Libenzi

Lo spettacolo è per i ragazzi uno scatenato divertimento poiché è pieno di trovate a ritmo pirotecnico; narra la tragicomica epopea del povero pianeta terra che perde un venerdì a causa della superintelligenza dei suoi abitanti.

Quasi nulla manca alla sua perfezione: città incapsulate nella plastica, ultravelocità, manicaretti al petrolio, astrogenerali e, soprattutto, rifiuti ovunque.

Scienza e tecnica risolvono ogni problema: l’eccesso di auto paralizza le città? Si progettano le P.O.T e si invia tutto nello spazio. Cosa importa dr poi i rifiuti cadono in un altro pianeta! Meglio diventerà il deposito delle immondizie terrestri.

Ma …Galileo, un bambino, risolverà in modo magistrale la guerra che avverrà tra i due pianeti: Terra e Arret, punendo il cattivo di turno….

 

Tecnica utilizzata: Burattini a guanto – pupazzi - Luci, effetti speciali

Età consigliata: dai 6 ai 10 anni

 

La Fonte Miracolosa

Di e con Rahul Bernardelli

Favola tradizionale di burattini

Questa favola è stata scelta dal patrimonio tradizionale della famiglia Sarzi, appositamente per i più piccini, incontriamo, infatti, oltre alle maschere canoniche, tutti i personaggi classici della favolistica: il re, la principessa, la strega ed il principe trasformato……..

Stregonerie e magie, mostri e tartarughe fatate trasformano questa fiaba in una avventura.

Il protagonista, Fagiolino, diventa ben presto amico dei piccoli spettatori e combatte con loro il male per la vittoria dei buoni. 

E’ il giorno del compleanno della principessa Zobeide, che riceve da una vecchietta (la strega Serpilla sotto mentite spoglie) un bellissimo fiore fatato, il cui profumo la fa cadere malata.

I migliori dottori vengono invitati a corte, ma nessuno trova la cura giusta per la povera Zobeide.

Fagiolino, intanto, è alla vana ricerca di una fortuna introvabile; entra in una grotta, incontra una tartaruga che lo incita a fuggire da quell’antro malefico. Al contrario Fagiolino accetta la sfida del potere stregonesco, e viene a conoscenza della sventura della principessa. Ma la strega si lascia sfuggire anche l’unico rimedio per la malattia: l’acqua di una fontana incantata ai piedi di una pianta in un deserto lontano e ben difeso dagli accoliti della strega.

Partito all’avventura, bastone in resta, Fagiolino, dopo innumerevoli scontri con le forze del male, salva la bella Zobeide e scopre nella tartaruga Ermenegilda, un’altra vittima di Serpilla……un principe buono e bello………E vissero tutti felici e contenti.